giovedì 30 novembre 2017

Province contro-riformate


Lettera pubblicata sulla Gazzetta di Parma del 30 Novembre 2017


Gentile Direttore,

condivido l'editoriale di Gianluca Zurlini su "Province, una riforma mai nata". Si tratta di un esempio lampante di quanto sia difficile, in Italia, portare seriamente avanti una riforma, al di là degli slogan. In un clima (spesso giustificato) di rigetto nei confronti della "casta", si è scelto - adducendo ragioni di risparmio dei costi della politica - di depotenziare una istituzione vicina al territorio arrivando ad affamarla (senza abolirla), a tagliare di conseguenza i servizi, anche essenziali (strade, scuole), che bene o male la Provincia garantiva alla popolazione, e ad ottenere infine risparmi risibili. L'obiettivo irrinunciabile di mantenere l'efficienza di una istituzione pur ridimensionata e soprattutto di garantire, mediante trasferimenti di competenze, la copertura dei fondamentali servizi che la stessa erogava è stato colpevolmente mancato. I Consigli e le Giunte provinciali sono ora formati, mediante elezioni di secondo livello, da Sindaci e consiglieri comunali non remunerati: questo avrebbe dovuto assicurare la vicinanza del nuovo ente ai problemi del territorio. Ha invece aumentato la frustrazione degli stessi Sindaci di fronte ad emergenze che non riescono più ad affrontare né con i falcidiati bilanci dei Comuni né tanto meno attraverso le sedute di Consiglio o Giunta provinciale. La "competenza" in capo ad un Assessore provinciale alla Viabilità non è più richiesta: questo importante ruolo è assunto da un (pur volenterosissimo) Sindaco di uno solo dei tanti Comuni che compongono la Provincia, il quale si vede tagliare le risorse per le strade sia come Sindaco che come Assessore provinciale.         
Forse quello che è sotto gli occhi di tutti è l'esito peggiore che si poteva raggiungere con la riforma Delrio. Per non parlare del rischio di svuotamento delle tante esperienze di eccellenza portate avanti dalle Province non ancora ridimensionate. Cito solo, per Parma, il Servizio provinciale per l'Inserimento Lavorativo dei Disabili (SILD), un "gioiellino" del nostro territorio le cui funzioni sono ora passate in capo alla Regione.
I servizi essenziali alla popolazione non dovrebbero in alcun modo, in un Paese civile, subire le lentezze e i pasticci di una transizione istituzionale mal gestita. Tuttavia, è esattamente quello che sta accadendo. 

Alberto Cardino

Parma, 27 Novembre 2017

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